Il 2020 non ha smesso di stupirci un solo istante, cambiando repentinamente le nostre abitudini, e tra queste il nostro affezionato pranzo di Natale in famiglia.
Questo Natale non sarà all’insegna della ricca compagnia, delle lunghe tavolate, delle portate infinite, ma non per questo cesserà di essere magico!
Sarà un Natale “intimo”, dove la frenesia della corsa all’ultimo regalo lascia spazio alle riflessioni che chiedono di essere esaminate; e così, se chiudo gli occhi e penso alle festività in arrivo, mi immagino vicino al mio albero colorato, sotto il tepore di una coperta ed un buon calice di Steccaia, un vino bianco toscano, di produzione La Regola.
Sicuramente non un vino come tanti!
Infatti, in collaborazione con il Movimento del Turismo del Vino Toscana, concorro al premio enogastronomico “Bacco Natale“.
L’azienda Podere La Regola si trova in una delle più belle zone vinicole della provincia di Pisa e della regione Toscana in generale. Qui – forti dei premi ricevuti per i vini di ottima qualità e apprezzatissimi – si investe nel territorio per mettere a frutto tutto il potenziale produttivo, e per migliorarne costantemente la qualità per mantenere gli alti standard e affrontare nuovi mercati.
Il vino Steccaia, uno tra i più importanti prodotti del Podere La Regola, è un abbinamento di uvaggi bianchi come il Vermentino e il Sauvignon Blanc, con un giusto tenore zuccherino e alcolico e una buona acidità fissa, che contribuisce ad esaltarne i profumi e a mantenerli nel tempo. Oltre a queste preziose caratteristiche organolettiche, occorre sapere che è un vino fermo e secco, e che vanta vari premi e riconoscimenti.
Per citarne solo alcuni:
– 3 grappoli BIBENDA (Fondazione Italiana Sommelier)
– 2 bicchieri GAMBERO ROSSO
– 15/20 L’ESPRESSO.
Il vino Steccaia si presenta di colore paglierino.
All’olfatto splende con ricordi di fiori gialli e frutta tropicale, agrumi e bosso.
Al palato risulta fresco, salino, dai ritorni di agrume.
Dopo la raccolta manuale delle uve, con relativa cernita di ogni grappolo, viene sottoposto a spremitura soffice e fermentato in tini di acciaio inox a temperatura controllata, dove ha modo di affinarsi per cinque mesi, ed imbottigliato in unità da 750ml, dove porta a termine l’invecchiamento per almeno due mesi.
A tavola trova la massima esaltazione dei sapori abbinato a piatti a base di pesce, carne bianca o formaggi a pasta molle. E proprio quest’ultimo ingrediente mi ha ispirata per realizzare un piatto che porterò in tavola durante le feste natalizie perché, come sapete, mi piace sperimentare con gli abbinamenti.
Ecco quindi il mio “Carnaroli Impollinato” perfettamente accompagnato dallo Steccaia.
Per realizzare il mio riso con fontina, spinacino e polline, vi occorrerà un bicchiere di vino Steccaia per sfumare il vostro risotto, e un ingrediente inusuale: il polline, appunto, rigorosamente di agricoltura biologica.
L’utilizzo del polline in cucina è decisamente versatile e si abbina a pietanze dolci e salate, soprattutto se leggere e dal gusto delicato.
Si presenta sotto forma di granuli, ricchi di micronutrienti, dal profumo dolce e aromatico, che ricorda quello dei fiori. La consistenza è morbida e malleabile e dal colore variabile, a seconda della provenienza delle specie vegetali dalle quali è stato raccolto. Anche esteticamente è assai gradevole da inserire nei piatti.
L’abbinamento che ho voluto creare, partendo da una base neutra come il riso, ha esaltato la cromaticità del piatto, grazie al verde degli spinacini e al giallo oro del polline.
La sfumatura del risotto con il vino Steccaia, mi ha permesso di racchiuderne gli aromi fruttati, che si amalgamano alla perfezione al sapore in sottofondo, leggermente terroso dello spinacino, che viene mitigato dalla leggera dolcezza del polline.
A completare questa sovrapposizione di note gustative, c’è la salinità, e la consistenza burrosa e fondente della fontina che, con quella blanda nota acidula, va a completare il piatto, in modo magnifico.
Non mi dilungo oltremodo, e vi lascio alla ricetta!
RICETTA RISO CON FONTINA, SPINACINO E POLLINE, PER 2 PERSONE.
- 200 gr riso carnaroli
- 1 cucchiaio d’olio d’oliva
- 4 cm di porro
- 1 lt di brodo vegetale
- 1 bicchiere di vino Steccaia
- 1 cucchiaio di polline
- 100 gr di fontina
- 1 noce di burro
- sale q.b.
Per la crema di spinacino: - 600 gr netti di spinacini
- brodo vegetale q.b.
- sale q.b.
- olio d’oliva q.b.
Preparate un brodo vegetale semplice.
In una casseruola versate un gambo di sedano, una carota, una cipolla, coprite con abbondante acqua fredda e portate a bollore. Fatelo cuocere per un paio d’ore. Salate poco prima di spegnere il fuoco.
Dedicatevi alla crema di spinacini.
Sciacquate e strizzate le foglie, e versatele in padella con un filo d’olio d’oliva; bagnatele con un mestolo di brodo vegetale e lasciatele appassire con coperchio.
Appena pronti, versateli in un bicchiere alto per il frullatore ad immersione, aggiungete un cucchiaio di brodo preso dalla padella, un pizzico di sale, e frullate col minipimer. Aggiungete a filo l’olio d’oliva fino ad ottenere una salsa omogenea.
Realizzate il risotto.
Tritate il porro e calatelo nella casseruola con un cucchiaio d’olio, e lasciate appassire.
Aggiungete quindi il riso, e fatelo tostare.
Sfumate il riso con un bicchiere di vino Steccaia e lasciate evaporare l’alcool.
Una volta sfumato il vino, coprite il riso con il brodo vegetale, max un dito.
Portate a cottura aggiungendo un mestolo di brodo per volta, quando necessario.
Appena sarà cotto, spegnete il fuoco, calate una noce di burro, la fontina a dadini, e metà quantità del polline totale, e mantecate.
Lasciate riposare un minuto, quindi impiattatate: versate il riso sulla base del piatto, aggiungete la crema di spinacini (magari aiutandovi con un biberon da cucina), e il polline restante.
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